Consolidamento pareti rocciose

ANALISI DELLA STABILITA’ DEL VERSANTE:
- Inquadramento geomorfologico e stratigrafico;
- rilievo geostrutturale;
- caratteristiche geotecniche (classifica beniaski) e analisi di stabilità.

SCELTA DEL SISTEMA DI CONSOLIDAMENTO E SUA VERIFICA
I sistemi attivi (tiranti attivi, reti in acciaio elastiche) sono dimensionabili e pretensionabili e, in base alle caratteristiche dei materiali che li compongono, possono acquisire un’energia tale che, ridistribuita sul terreno/roccia, impedisca ogni forma di alterazione (erosione), movimento (frana) e distacco (crollo).
Evitano che un dissesto accada.
I sistemi passivi, sia rigidi (valli, gabbionate, reti a maglia esagonale, reti rinforzate con funi, muri, pannelli di rete in fune d’acciaio, terre rinforzate, barriere tradizionali, opere di ingegneria naturalistica) che elastici (barriere elastiche e deformabili, briglie in acciaio) servono a dissipare le energie scaturite a seguito dei dissesti ed a contenere i materiali di risulta.
Intervengono a dissesto avvenuto per mitigarne i danni.

INTERVENTI PASSIVI:
Sono considerati quegli interventi che non incidono sulla genesi del distacco dei massi, ma che si limitano a controllarne la caduta, evitando così il rischio per le infrastrutture viarie e per gli utenti.

Reti in aderenza
Barriere paramassi
Rilevati paramassi

INTERVENTI ATTIVI:
Vengono attuati interventi mirati ad impedire il movimento delle masse rocciose in zona di distacco mediante opere di consolidamento sulla superficie e nel sottosuolo o con l’impiego di sovrastrutture di contenimento.Agiscono quindi in modo diretto sulle cause che hanno determinato il fenomeno bloccandolo all’origine.


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